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Jean-Christophe Roger, Julien Chheng - FR/LU - 2022 - animazione - 84'
Tratto dalla omonima serie di libri per bambini scritta dalla disegnatrice belga Gabrielle Vincent.
Voci: Claudio Bisio e Alba Rohrwacher.

Per riparare un violino Ernest e Celestine giungono nella terra natia di lui, dove devono fronteggiare una triste verità: la casta giuridica dell’Ostrogallia ha messo al bando tutte le note musicali tranne il DO. Invischiati turbinosamente con la resistenza musicale, i due si troveranno presto uniti nella difesa della libertà di scelta aiutati dagli amici e da un ignoto giustiziere.

Sinossi

Racconta la storia dei due amici Ernest, un orso suonatore di violino, e la sua amica Celestine, una topolina arguta e intraprendente.

Ernest si sveglia dal lungo letargo molto stanco e affamato. Nella dispensa non c’è più nulla. Celestine propone ad Ernest di andare nelle strade a suonare per raccogliere qualche soldo.

Mentre si preparano ad andare in città però la topolina combina un guaio e rompe il prezioso violino di Ernest: uno Stradivorso!

Cosa fare? Celestine intraprende un pericoloso viaggio verso l’unico posto al mondo in cui questo può essere riparato: l’Ostrogallia, la città natale dell’orso, una terra magica fatta di musica, dove si esibiscono i migliori artisti al mondo.

Una volta arrivati Ernest e Celestine si ritroveranno davanti, però, un paese completamente diverso, non si respira per nulla un'aria di gioia né si sentono suonare melodie, perché tutte le forme di musica, e in particolare le note musicali, sono state bandite. L’unica nota lecita è il “do”.

Tutte le altre sono proibite a causa di una legge che proibisce la musica e punisce chiunque provi a suonare. Ma Ernest e Celestine non possono accettare un tale stato di cose e si uniscono alla ‘Resistenza Musicale’ guidata dal misterioso giustiziere Mifasol e cercheranno di riportare la Terra degli Orsi a quando era un paese pieno di felicità e melodie nell'aria.

Spunti didattici

il film nasconde un importante messaggio sulla libertà di scelta e di essere sé stessi, a dispetto delle pressioni esterne esercitate dalla società e dalla famiglia.

L'amicizia

Condividere il valore dell’amicizia tra diversi (orso/topolina) 

  • Trovare degli esempi di amicizie tra bambini (appartenenza, lingua, provenienza) ma pure nella natura, nel mondo animale, nella letteratura dell’infanzia, ecc.

Il viaggio

Il viaggio è una sequenza legata al tempo e allo spazio.

  • Condividere con i bambini esperienze personali di viaggio, iniziando dal tragitto casa scuola: con chi lo fai o con chi vorresti farlo, cosa vedi, chi incontri; raccontare un aneddoto personale legato al tragitto casa scuola.
  • I nostri viaggi (reali o fantastici) Creare un libro di classe dove si raccolgono le varie esperienze personali, utilizzando per esempio delle immagini ritagliate dai giornali.

Le note musicali: un mondo solo in "do"?

Un percorso alla conoscenza le note musicali. Come si chiamano? Quante sono? il nome delle note corrisponde al loro suono?

Riconoscere i suoni della quotidianità nei vari ambienti: aula, casa, giardino, strada, ecc.

  • La monotonia di una sola nota
    Es: battere lo stesso oggetto, emissione vocale (ta, ta, ta,..), il clacson, la  barriera del treno, il battere dell’orologio, il fischio del treno, ecc.
    Emozioni: unicità, invariabilità piattezza, grigiore ossessività, ordine, comando, ubbidienza, ecc.
  • La molteplicità di più note
    Es: Il suono delle campane, il canto degli uccelli, la melodia della musica, il fruscio del vento i suoni l’armonia di uno strumento, ecc.
    Emozioni: varietà, diversità, pluralità, musica, canto, percorso, continuità, unione, condivisione, ecc.

Nota per gli insegnanti

I nomi delle note, derivano dalle prime lettere di un inno latino a San Giovanni Battista.

 

«Ut queant laxis
Resonare fibris
Mira gestorum
Famuli tuorum
Solve polluti
Labii reatum

Sancte Iohannes»

 

All'inizio c'è UT che poi è diventato DO.

«Affinché possano cantare
con voci libere
le meraviglie delle tue gesta
i servi Tuoi,
cancella il peccato
dal loro labbro impuro,

San Giovanni»

 

 

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